Le vicende relative alla casa di Virginio Ariosto, figlio del famoso Ludovico, si legano alla presenza a Stellata della famiglia Contrari di Ferrara la quale ne concedeva proprietà a terzi attraverso il sistema delle investiture.
Infatti, nel 1548 il conte Ercole Contrari designò Virginio Ariosto come usuarius (usufruttuario) di una casa con cortile, orto e pozzo a Stellata. Dopo alcuni passaggi di eredità e di proprietà, la casa fu acquistata nel XVIII secolo dalla nobile famiglia Manfredi di Ferrara e, in seguito a varie vicende familiari e rinunce di eredità, nel corso del XX secolo fu acquistata dal Comune di Bondeno, e infine adibita a sede del Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi”.
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Uno dei motivi a “testa di donna” visibile nell’androne centrale.
Foto di Chiara Milanesi
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Le travi in legno della sala I sono originali.
Foto di Chiara Milanesi.
L’edificio, sviluppato su due piani, ha una distribuzione degli spazi interni incentrata nell’androne centrale, il quale dava accesso a quattro stanze più il vano scala, mentre l’ala meridionale fu aggiunta nel XVII secolo. Al suo interno, sono ancora visibili il soffitto in legno e molti brani delle decorazioni pittoriche che, nelle diverse epoche, sono state aggiunte in base ai diversi stili.